Ho un sottotetto non abitabile, che non utilizzo: come posso isolarlo termicamente per evitare dispersioni dai locali abitativi sottostanti?

Ho un sottotetto non abitabile, che non utilizzo: come posso isolarlo termicamente per evitare dispersioni dai locali abitativi sottostanti?

Per isolare termicamente un sottotetto non abitabile e ridurre le dispersioni termiche dai locali sottostanti, una soluzione efficace è l’uso dei granuli di sughero biondo naturale SugheroLite, proposti da Coverd.

Stendendo questi granuli a secco sulla soletta del sottotetto, si ottiene un isolamento leggero e semplice da applicare, ideale anche in spazi con strutture di supporto complesse. Questa soluzione garantisce un notevole risparmio energetico in modo economico ed efficiente. Coverd è il consulente ideale per le tue esigenze di isolamento, offrendo soluzioni su misura e sostenibili.

Perché scegliere un sistema a cappotto esterno in sughero biondo?

Perché scegliere un sistema a cappotto esterno in sughero biondo?

Isolare le abitazioni coi sistemi a cappotto (ETICS – External Termal Insulation Composite System) è diventata la tecnica più diffusa per limitare gli inconvenienti dati dai ponti termici in corrispondenza di travi e pilastri. L’offerta del mercato è ampia, con caratteristiche termiche, meccaniche, estetiche e funzionali molto diversificate.

I vantaggi del sistema in sughero biondo a cappotto BioVerd della Coverd sono:

  1. elevate prestazioni di isolamento termico in periodo estivo: tutti i cappotti, chi più e chi meno, sono efficienti in periodo invernale, pochi però proteggono dal caldo estivo. Il sughero, isolante massivo con elevata capacità termica, isola dal caldo come dal freddo. Se si pensa che ormai si spende di più per la climatizzazione estiva rispetto al riscaldamento invernale, il risparmio è sicuro
  2. la resistenza meccanica è maggiore rispetto ad altri sistemi: urti accidentali o grandinate, che spesso danneggiano cappotti realizzati con altri materiali, non hanno alcun effetto sul sistema Bioverd
  3. la tecnica di posa, con collante spalmato sull’intera superficie dei pannelli e non a bugne, senza l’uso di fissaggi meccanici,  garantisce una stabilità maggiore e duratura nel tempo. Un cappotto in sughero biondo ben posato ha un risultato estetico che non degrada con gli anni: certamente vi sarà capitato di vedere cappotti ove sono evidenti le  linee di giunzione tra i pannelli o la posizione delle tassellature di fissaggio. Non sono cappotti in sughero!
  4. il sistema di isolamento a cappotto in sughero biondo naturale BioVerd ha ottenuto il benestare tecnico europeo ETA (11/0263) ed ha ottenuto il via libera alla marcatura CE. Il contrassegno di sicurezza, che attesta la rispondenza dei prodotti alle direttive comunitarie, ne ha permesso la libera circolazione in tutti i paesi UE
  5. è un sistema BioEdile, rispettoso dell’ambiente, che consente di ottenere un risparmio energetico e un comfort ambientale per 365 giorni all’anno
Ho seri problemi di muffa in casa. Mi dicono che è colpa mia perché conduco male l’alloggio. Cosa posso fare? C’è una soluzione?

Ho seri problemi di muffa in casa. Mi dicono che è colpa mia perché conduco male l’alloggio. Cosa posso fare? C’è una soluzione?

A parte alcuni casi particolari nei quali effettivamente si può parlare di cattiva conduzione dell’alloggio, in generale si può parlare al massimo di concause.

La scarsa aerazione dei locali, peraltro legata a nuovi ritmi e abitudini di vita rispetto a qualche decennio fa, o la gestione non ottimale dell’impianto di riscaldamento possono contribuire ad evidenziare una carenza strutturale che non dipende dall’utilizzatore: la presenza di ponti termici.
La normale respirazione umana aumenta considerevolmente il contenuto di umidità dell’aria: se in genere il contenuto del vapore acqueo è nell’ordine dell’1% in volume, l’aria espirata (decine di litri al minuto) può arrivare al 6%.
Se si aggiunge poi il contributo delle usuali attività umane (cucina, asciugatura bucato, stiratura a vapore ecc.), il vivere quotidiano aumenta il contenuto di vapore acque nell’aria: se vi sono superfici fredde, l’acqua contenuta nell’aria condensa “bagnando” la superficie.
Se questa situazione si verifica sulle pareti, si creano le condizioni ideali per il proliferare di muffe.

Soluzioni: occorre agire su cause e concause. Per le prime, aerare i locali con regolarità, in modo da abbassare il contento di umidità dell’aria interna. Ma il più delle volte non è sufficiente.
Occorre evitare che vi siano punti freddi ove condensi il vapore: una soluzione semplice ed economica è la realizzazione di un cappotto interno BioVerd, in sughero naturale traspirante, che mantiene le pareti ad una temperatura tale da evitare la condensa e quindi la formazione di muffe.

Che differenza c’è tra valutazione di impatto acustico e di clima acustico?

Che differenza c’è tra valutazione di impatto acustico e di clima acustico?

La valutazione di impatto acustico e quella di clima acustico sono due concetti distinti nel campo dell’acustica ambientale. La valutazione di impatto acustico si concentra sull’analisi degli effetti del rumore prodotto da una specifica fonte o attività su un determinato ambiente o su una comunità.

Questo tipo di valutazione è spesso richiesta per progetti di sviluppo o attività industriali per garantire che i livelli di rumore rimangano entro limiti accettabili.

D’altro canto, la valutazione del clima acustico si riferisce allo studio e alla caratterizzazione dell’ambiente sonoro di un’area più ampia o di un’intera comunità. Questo include la valutazione di tutti i tipi di fonti di rumore presenti nell’area, non solo di una singola fonte. Lo scopo è comprendere l’impatto complessivo del rumore ambientale sulla qualità di vita e sul benessere delle persone.

Entrambe le valutazioni sono fondamentali per la pianificazione urbana e per la gestione dell’inquinamento acustico, assicurando che gli ambienti siano confortevoli e sicuri per i residenti.

La valutazione di impatto acustico esamina gli effetti del rumore generato da specifiche fonti su un dato ambiente, essenziale per progetti di sviluppo o attività industriali. Diversamente, la valutazione del clima acustico analizza l’ambiente sonoro complessivo di un’area, considerando tutte le fonti di rumore per valutare l’impatto sul benessere. Quest’ultima è cruciale per la pianificazione urbana e la gestione del comfort ambientale. Coverd, specializzata in soluzioni di isolamento acustico, integra questi aspetti nel suo approccio, assicurando ambienti confortevoli e conformi alle normative.

La valutazione previsionale di clima acustico è sempre dovuta?

La valutazione previsionale di clima acustico è sempre dovuta?

A parte progetti rilevanti, per i quali possono essere coinvolti Provincie, Regioni o direttamente gli organi di Governo centrale, nella maggior parte dei casi la funzione di controllo è demandata alle Amministrazioni Comunali che disciplinano la documentazione necessaria per il rilascio dei titoli autorizzativi.

L’orientamento generale è quello di richiedere tassativamente una valutazione previsionale di clima acustico per interventi in prossimità di infrastrutture stradali rilevanti o ferroviarie, o per cambi di destinazione d’uso di aree o di singole unità immobiliari da produttive a abitative.
Occorre in ogni caso relazionarsi con l’Ufficio Comunale competente.

Devo aprire un bar: devo presentare una valutazione di impatto acustico?

Devo aprire un bar: devo presentare una valutazione di impatto acustico?

In linea di massima, sì bisognerebbe presentare una valutazione di impatto acustico: la Regione Lombardia ha previsto una disciplina estremamente varia in materia, con possibilità di produrre, in casi molto particolari, un’autocertificazione.

Gli elementi discriminanti sono:

  1. orari di esercizio, se solo diurni (6-22) o anche notturni
  2. presenza o meno di impianti di diffusione sonora
  3. collocazione del locale, se strutturalmente connesso ad altre unità immobiliari o no
  4. tipologia di attività, ovvero se sono previsti eventi musicali live, DJ set o altro
  5. tipologia di impianti installati e loro collocazione
  6. utilizzo di area pertinenziali esterne (dehors)

Per maggiori dettagli è utile consultare direttamente la normativa regionale di riferimento (DGR n. 8313/02 come modificata dalla DGR N. X/1217 del 10 gennaio 2014).

Quando devo predisporre un calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi degli edifici?

Quando devo predisporre un calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi degli edifici?

Per “requisiti acustici passivi” si intendono le caratteristiche di isolamento acustico delle strutture edili rispetto ai rumori esterni o interni (incluso il calpestio) e la rumorosità degli impianti.

Ad oggi la materia è disciplinata dal DPCM 5.12.1997, che stabilisce per ciascun parametro un limite da conseguire “in opera”.

È facoltà dei singoli Uffici Comunali richiedere o meno questo documento previsionale: è comunque caldamente consigliato affrontare la problematica dell’isolamento acustico fin dalla fase progettuale, avvalendosi di figure professionali esperte in materia. Si è infatti diffusa la credenza che un adeguato isolamento termico garantisca automaticamente anche la prestazione acustica.

Ciò non è vero perché:

  1. vi sono isolanti termici che non sono efficaci dal punto di vista acustico
  2. l’isolamento acustico di calpestio ed i relativi materiali utilizzati non hanno alcuna significatività dal punto di vista termico e non vengono quindi considerati in tale fase progettuale
  3. le partizioni tra distinte unità immobiliari non sono spesso considerate nel progetto dell’isolamento termico, quando sono invece essenziali per la progettazione acustica
  4. la rumorosità degli impianti (idrosanitari, climatizzazione, ventilazione, ascensori, ecc.) non è ovviamente considerata nel progetto termico

È quindi assolutamente necessario prevedere una specifica progettazione in materia acustica.

Al termine dei lavori, è obbligatorio effettuare una verifica in opera dell’isolamento acustico?

Al termine dei lavori, è obbligatorio effettuare una verifica in opera dell’isolamento acustico?

Premesso che il DPCM 5.12.1997 prevede che le prescrizioni di isolamento acustico debbano essere conseguite “in opera”, risulta difficile avere indicazioni certe al riguardo senza eseguire verifiche fonometriche.

Riteniamo quindi che sia buona abitudine effettuare sempre delle verifiche a campione al termine dei lavori.

Vi sono Comuni che richiedono esplicitamente tale documentazione, altri meno attenti. Qualche anno fa sembrava imminente l’introduzione della classificazione acustica degli immobili che avrebbe reso obbligatoria la verifica in opera, ma poi non se ne è fatto più nulla.

Il nostro consiglio a chi costruisce abitazioni è quello di verificare sempre il proprio lavoro, anche dal punto di vista acustico. È un valore aggiunto, che tra l’altro può essere anche speso in fase di vendita dell’alloggio, indipendentemente dal fatto se l’acquirente chieda o meno una certificazione acustica.

Meglio il sughero o i materiali di sintesi?

Meglio il sughero o i materiali di sintesi?

I materiali di sintesi e di fibra minerale non reggono il confronto con il sughero biondo naturale.

Il sughero offre prestazioni nettamente superiori ad altri sistemi sotto tutti gli aspetti: isolamento effettivo, traspirabilità, resistenza, durabilità e metodologia di posa. Ad esempio utilizzato per l’isolamento a cappotto è particolarmente efficace perché permette di ridurre il fabbisogno di energia e aumenta sensibilmente il comfort termico e igrometrico dell’edificio.

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Il sughero resiste nel tempo mantenendo le sue caratteristiche?

Il sughero resiste nel tempo mantenendo le sue caratteristiche?

Gli addetti ai lavori testimoniano di sì.

Sempre ottimo per l’isolamento termoacustico di sottofondi e pareti, il sughero diventa imbattibile nei rivestimenti a cappotto esposti all’azione degli agenti atmosferici e agli urti, naturalmente deve essere un sughero di buona qualità.

Quello di Coverd, lo dicono i costruttori: “è il migliore sul mercato”. Resistere nel tempo è una delle peculiarità del sughero, resistendo alle condizioni climatiche più avverse e alle sollecitazioni meccaniche senza dimenticare che il sughero biondo naturale è bello da vedere, leggero, sano perchè ecocompatibile.

È possibile eliminare la muffa dalle pareti utilizzando il sughero?

È possibile eliminare la muffa dalle pareti utilizzando il sughero?

Risposta semplice: si.
Come eliminare la muffa dalle pareti, contrastando la sua formazione usando il sughero, è una pratica vivamente consigliata per molti motivi.

Come noto a tutti la muffa sulle pareti oltre a costituire un elemento antiestetico, in alcuni casi è dannosa per la salute.
Quindi la vera domanda è come fare per garantire agli occupanti degli alloggi salubri e asciutti? In primo luogo è necessario ventilare in modo controllato e costante gli ambienti, per smaltire l’aria umida prima che diventi satura di vapore e si inneschi il processo di condensazione, inoltre bisogna isolare le pareti per aumentarne la temperatura superficiale in modo da portarla il più vicina possibile a quella dell’aria.

Cosa si intende per correzione acustica?

Cosa si intende per correzione acustica?

In un ambiente chiuso (di qualsiasi dimensione e destinazione d’uso) il suono che raggiunge una persona si compone di una componente diretta (da sorgente sonora a ricettore) e più componenti riflesse.

Queste ultime raggiungono il ricettore con energia più o meno ridotta e con una certo ritardo dovuto al cammino più lungo che deve e percorrere. Questa energia sonora che arriva in ritardo rispetto all’onda diretta può rinforzare ed arricchire il messaggio veicolato (si pensi alla musica sinfonica e alle sue armoniche) oppure interferire rendendo poco intelligibile il significato e fastidiosa la permanenza in ambienti (si pensi ad ambienti rimbombanti in impianti sportivi e talvolta sale ristoranti o mense).

Quando, in funzione della specifica destinazione d’uso dell’ambente, suono diretto e suono riflesso concorrono alla veicolazione del messaggio, allora si parla di ambiente acusticamente corretto.

La correzione acustica riguarda solo ambienti “speciali” (sale cinematografiche o da concerto, teatri, ecc.)?

La correzione acustica riguarda solo ambienti “speciali” (sale cinematografiche o da concerto, teatri, ecc.)?

Assolutamente no! Ambienti speciali possono avere esigenze peculiari che richiedono analisi approfondite e spesso interventi complessi e onerosi.

Ma ogni ambiente (in particolare se ad uso collettivo) ha bisogno di essere acusticamente corretto in base alla specifica destinazione d’uso, per poter essere confortevole e fruito in maniera efficace.
Ristoranti, bar, mense, hall di alberghi: ma anche aule scolastiche, uffici, sale riunioni …
L’ambito di applicazione delle tecniche di correzione acustica è quindi molto più vasto.

Come posso capire se un ambiente è corretto acusticamente?

Come posso capire se un ambiente è corretto acusticamente?

Un orecchio esperto e allenato (esempio quello di un musicista) può valutare soggettivamente e con buona attendibilità la risposta acustica di un ambiente, valutandone quindi la qualità rispetto ad una specifica destinazione d’uso.

Vi sono poi tecniche basate su misurazioni fonometriche e sulla determinazione di parametri che descrivono in maniera oggettiva la qualità acustica di un ambiente (indici di risposta come chiarezza e definizione, indici di valutazione dell’intelligibilità della parola o dell’interferenza del parlato, tempo di riverberazione).

Sento spesso parlare di “riverberazione”: mi potreste chiarire cosa è e come si misura?

Sento spesso parlare di “riverberazione”: mi potreste chiarire cosa è e come si misura?

La riverberazione è quel fenomeno per cui il suono arriva al recettore dopo una o più riflessioni: si parla appunto di energia sonora “riverberata”.

Il parametro più immediato per stimare l’effetto di riverberazione è il ”tempo di riverberazione”, definito come l’intervallo (in secondi) perché l’energia sonora in un dato punto diminuisca di 60 dB. Un tempo troppo lungo implica la sovrapposizione dei suoni emessi in successione a discapito della comprensione, così come un tempo troppo breve li smorza eccessivamente.
 Il tempo di riverberazione di un ambiente non deve essere né troppo corto né troppo lungo, ma si deve cercare un valido compromesso che consenta la miglior resa acustica del locale in funzione della specifica e prevalente destinazione d’uso.

Quali sono gli interventi di correzione acustica suggeriti?

Quali sono gli interventi di correzione acustica suggeriti?

Detto che non è possibile evitare le riflessioni, si può intervenire sulla geometria del locale e sul controllo dell’energia: aumentare le proprietà fonoassorbenti di una superficie consente di ridurre l’energia “riverberata”, diminuendo l’assorbimento acustico si aumenta il contributo riverberato.

L’utilizzo di materiale fonoassorbente in misura controllata e funzionale alla specifica destinazione d’uso permette di controllare e adeguare la qualità sonora di un ambiente.

Il sughero è un isolante sia termico che acustico?

Il sughero è un isolante sia termico che acustico?

L’utilizzo del sughero quale coibente termico rientra nella tradizione secolare dell’edilizia dell’area Mediterranea: ad esempio, a Sintra (Portogallo) fu costruito nel 1560 il Convento dei Cappuccini, complesso oggi conosciuto anche come “Convento del Sughero”, dal momento che le celle sono rivestite di sughero per isolarle dal freddo.

Ma oltre alle caratteristiche di isolamento termico note da tempo, sono oggi apprezzate le proprietà del sughero quale materiale utile per migliorare l’isolamento acustico delle strutture edili e per controllare la riverberazione in ambienti ove è necessario garantire un adeguato comfort acustico (ambienti ad uso collettivo quali mense, aule scolastiche, sale riunioni, cinema, teatri, ecc.). Un unico materiale per risolvere problematiche termiche e acustiche.

Il sughero in commercio è tutto uguale? Quali vantaggi ha il sughero biondo?

Il sughero in commercio è tutto uguale? Quali vantaggi ha il sughero biondo?

La materia base per la produzione del sughero da edilizia in pannelli agglomerati o in granuli è sempre la stessa, ovvero la corteccia prelevata dalla pianta.

La sughera Quercus Suber non viene abbattuta per la produzione di sughero: infatti la corteccia asportata si rigenera in cicli di 9-12 anni. Le successive lavorazioni possono poi portare a prodotti con caratteristiche chimico/fisiche molto differenti, le cui prestazioni isolanti variano di conseguenza.
Inoltre, sia che il sughero venga commercializzato in granuli o in pannelli agglomerati, il materiale deve essere privo di scarti legnosi che ne possono inficiare le prestazioni e renderlo deperibile; è poi molto importante che i processi di lavorazione cui la materia prima viene sottoposta non ne alterino le caratteristiche naturali.
Il sughero biondo è il materiale che meno viene alterato rispetto al componente primario, ovvero la corteccia della sughera, mantenendone le caratteristiche fondamentali: protezione dagli agenti atmosferici (acqua, freddo, gelo), traspirabilità. Ma altre sono le caratteristiche che ne fanno un prodotto unico: è leggero, ignifugo, dielettrico, impermeabile ai liquidi (non teme l’acqua e resiste all’immersione senza perdere le sue caratteristiche), elastico, inodore, atossico, stabile all’invecchiamento, biocompatibile, riciclabile.

Quali sono le caratteristiche del sughero Coverd? Il sughero Coverd è prodotto in Italia o all’estero?

Quali sono le caratteristiche del sughero Coverd? Il sughero Coverd è prodotto in Italia o all’estero?

La filosofia aziendale di Coverd si è da sempre orientata verso la valorizzazione del sughero biondo naturale, sottoposto a bollitura e ventilazione per eliminare gli scarti e ottenere un granulato purissimo.

Il sughero in granuli è commercializzato col marchio SugheroLite mentre il marchio SoKoVerd.LV corrisponde ai pannelli agglomerati ottenuti dal granulato.
Entrambi i prodotti rispondono positivamente alle esigenze di contenere l’inquinamento indoor, aspetto che sta assumendo sempre maggiore importanza nella tutela della salute dei cittadini. I prodotti Coverd sono certificati in Classe A+ e testati su 89 Composti Volatili COV per l’emissione in ambienti indoor in conformità alla severa normativa francese.
Le qualità emissive sono state testate anche in forma volontaria con metodologie che permettono di determinare la presenza di qualunque composto volatile in condizioni di esercizio, ottenendo un esito assolutamente positivo e valori al di sotto del limite di rilevabilità strumentale.
Su ogni imballo di sughero prodotto da Coverd sono riportati gli estremi delle relative certificazioni.
Quanto alla provenienza, il nostro sughero è di origine italiana e lavorato esclusivamente in Italia. Il ciclo di lavorazione del sughero garantisce emissioni di CO2 pari a zero nel pieno rispetto dell’ambiente. Il trasporto effettuato su brevi distanze permette di minimizzare l’impatto ambientale.

Perché la scelta del sughero naturale? Dove può essere impiegato?

Perché la scelta del sughero naturale? Dove può essere impiegato?

Per noi BioEdilizia non è una moda: da oltre trent’anni pratichiamo e promuoviamo un modello di edilizia che rispetti l’ambiente e il benessere delle persone.

La scelta di prodotti isolanti naturali, che funzionano e sono sani, è una logica conseguenza di questa posizione di partenza.

Perché poi il sughero naturale?
Perché non esiste materiale di sintesi che abbia nel contempo caratteristiche di isolamento termico e acustico paragonabili a quelle del sughero biondo naturale.
L’utilizzo dei nostri materiali, in granuli o in pannelli agglomerati, copre tutti i campi di impiego in ambito edile: intercapedine dei muri perimetrali, sottofondi, tetti, sottotetti, isolamenti a cappotto interni ed esterni, pilastri, travi corree, vani scala.

Può inoltre essere posato a vista per la correzione acustica di ambienti ad uso collettivo quali mense, chiese, bar, auditorium, cinema, teatri, uffici, palestre, centri benessere, ristoranti…