Analisi Termoflussimetrica – Verifica della trasmittanza termica

Termografia IR e analisi termoflussimetrica per la diagnosi energetica non invasiva

L’analisi termoflussimetrica e la termografia IR sono di aiuto nel processo di certificazione energetica e sono indispensabili per l’individuazione di problemi strutturali (quali ad esempio i ponti termici) e la pianificazione degli interventi correttivi negli edifici esistenti.

L’evoluzione della diagnosi energetica finalizzata al contenimento delle dispersioni di calore attraverso le strutture degli edifici ha portato ad unire i pregi qualitativi della verifica termografica con i vantaggi quantitativi dell’analisi termoflussimetrica, in modo da affinare la conoscenza dal punto di vista termico delle strutture opache di un fabbricato.

L’analisi termoflussimetrica

L’analisi termoflussimetrica (HFM) è un metodo di acquisizione di dati quantitativi che consente di eseguire una verifica della trasmittanza termica in opera ovvero della resistenza termica.

La misura della trasmittanza termica in opera attraverso l’uso del termoflussimetro è una procedura standardizzata applicata alle superfici opache di un edificio che si basa sull’analisi del flusso termico che attraversa la struttura architettonica e delle temperature superficiali interna ed esterna.

L’applicazione di questa tecnica consente di evidenziare carenze di isolamento termico ovvero la presenza di ponti termici nella struttura perimetrale di un fabbricato per confronto tra due o più valori di trasmittanza rilevati in posizioni diverse.

Indagine termoflussimetrica e determinazione dei valori di trasmittanza termica

L’analisi termoflussimetrica prevede l’impiego di un termoflussimetro (HFM – Heat Flux Meter), uno strumento costituito da un data logger e da sonde in grado di misurare il flusso di calore che attraversa un componente edilizio opaco e le temperature superficiali interna ed esterna del provino. Nella verifica in opera della trasmittanza termica la sonda termoflussimetrica viene posizionata sulla superficie interna del tamponamento perimetrale oggetto d’indagine, mentre le sonde di temperatura vengono installate sia all’interno che all’esterno della struttura.

Strumentazione

La strumentazione è lasciata in opera per un periodo di tempo prolungato e variabile a seconda della tipologia di struttura ed in funzione anche delle condizioni climatiche esterne (generalmente non meno di tre o quattro giorni). Al fine di ottenere risultati attendibili del valore di trasmittanza termica in opera è necessario che l’ambiente interno in cui è installato il termoflussometro sia riscaldato e che la temperatura superficiale media esterna durante l’analisi sia inferiore di almeno 7- 10 °C rispetto alla temperatura superficiale interna. Per questo motivo il periodo consigliato per questo tipo di analisi è quello invernale, quando cioè la differenza di temperatura tra interno ed esterno è maggiore e di conseguenza aumenta il flusso di calore uscente.

Consigli

La superficie muraria da esaminare non deve risentire dell’irraggiamento solare, per cui dovrà necessariamente avere un’esposizione a nord/nord-est, ovvero dovrà essere possibile ricorrere a sistemi artificiali di ombreggiamento. Altri accorgimenti, ovvero requisiti essenziali per l’esecuzione di una corretta verifica in opera sono il corretto posizionamento delle sonde, l’utilizzo di un buon software per l’elaborazione dei risultati e l’esperienza necessaria per interpretare i dati rilevati. È dunque consigliabile che l’analisi termoflussimetrica sia svolta da tecnici esperti in grado di comprendere il tipo di struttura in esame e di riconoscere la possibile esistenza di ponti termici che darebbero risultati alterati.

Ponte termico

Il ponte termico si definisce “corretto” quando la trasmittanza della parete fittizia (il tratto di parete esterna  in corrispondenza del ponte termico) non supera più del 15 % la trasmittanza termica della parete corrente. La determinazione della trasmittanza termica in opera tramite il termoflussimetro, in due o più punti preventivamente individuati grazie all’ausilio della termografia IR, permette di identificare a livello quantitativo il ponte termico.

Dall’analisi termoflussimetrica un contributo alla tecnica del cappotto isolante

L’applicazione dell’indagine a raggi infrarossi a scopo preliminare e di conseguenza il rilievo in opera della trasmittanza termica tramite termoflussimetro consentono di dimensionare in modo più preciso l’intervento di isolamento termico a cappotto. Infatti un’indagine termica completa preliminare eseguita su un tamponamento perimetrale permette di identificare in primo luogo le discontinuità termiche e soprattutto determinare il valore di trasmittanza termica ante operam.

Valori

A partire dal valore di trasmittanza nello stato di fatto, attraverso l’uso di software di calcolo specifici, si procede a calcolare la soluzione e lo spessore dell’isolante da applicare a cappotto. Inoltre questa metodologia di diagnosi energetica può essere impiegata a seguito dell’intervento di coibentazione termica, vale a dire nella situazione post operam, in modo da verificare il risultato ottenuto a seguito dell’applicazione dell’isolamento termico a cappotto.

Questa ulteriore indagine a posteriori rappresenta un valore aggiunto alla nostra procedura di realizzazione degli interventi di coibentazione termica, in quanto consente da una parte di valutare i risultati in opera dell’opera di isolamento termico di un edificio e dall’altra di accrescere il kwow-how dell’azienda Coverd del comportamento termico di diverse strutture e dell’efficacia delle soluzioni di intervento.