Prestazioni termiche delle strutture: Parametri minimi

Le differenze termiche più importanti sono quelle relative allo sfasamento temporale, dove si passa da poche decine di minuti a diverse ore.
Il ritardare (ed attenuare) l’onda termica nel passaggio da ambiente esterno ad ambiente interno è fondamentale, specie in estate e su facciate o coperture soleggiate, ove la temperatura superficiale può raggiungere i 70/80°C:
se lo sfasamento termico è tale da spostare il massimo di temperatura interna (attenuato quanto più possibile) ad orari nei quali l’irraggiamento solare è molto basso (e quindi verso sera o addirittura dopo il tramonto), con la sola apertura delle finestre è possibile ristabilire una temperatura interna confortevole, senza ricorrere al condizionamento forzato.

Nel periodo invernale, una maggiore inerzia termica della struttura fa sì che in periodo notturno si mantenga una temperatura interna accettabile fino al mattino, anche con impianto di riscaldamento non attivo. Infine, occorre ricordare che i parametri termici, stazionari o dinamici, non esauriscono il capitolo sulla scelta degli isolanti: è infatti particolarmente importante l’aspetto di traspirabilità della struttura.

Una adeguata traspirabilità della struttura consente di scambiare ossigeno e vapore acqueo tra ambiente esterno ed ambiente interno.
Inoltre, il potere traspirante determina una maggiore durabilità del prodotto, in quanto l’acqua che verrebbe a formarsi in prossimità della superficie del materiale lo renderebbe più facilmente deteriorabile.
La traspirazione permette poi anche un migliore isolamento termico: infatti la presenza di acqua liquida (vapore condensato) altera le proprietà di isolamento termico sia dell’aria stagnante che dei materiali coibenti posati nella struttura.