Verderio: Riapre l’AIA con una mostra di Arte, il 22 Maggio
Riapertura dell’AIA di Verderio, 22 maggio, con la mostra: “Il Passato, il Presente e il Futuro nell’ARTE” e la possibilità di visitare il Museo Contadino del Novecento
Dopo la lunga sosta a causa della pandemia, la famiglia Verderio il 22 maggio 2022 riapre il complesso dell’AIA e del Museo Contadino con una domenica straordinaria all’insegna di una Mostra: “Passato, Presente, Futuro nell’ARTE” dell’Associazione artistico culturale meratese ARTe20. Passato: prendendo ispirazione dalla storia stessa dell’AIA, dalle sue origini e scopi, gli artisti hanno realizzato tele che richiamano i lavori dei campi, le materie coltivate e gli antichi mestieri. Presente: con assoluta libertà espressiva e tematica, sono state realizzate opere su sughero, il prodotto che ha reso famosa la Coverd nel mondo. Futuro: la scultura diventa protagonista di questa sezione con lavori che utilizzano, inglobano e sfruttano la poliedricità del sughero con visioni ed installazioni contemporanee. La mostra sarà visibile dalle ore 10 alle ore 18 e, nello stesso orario, anche il Museo Contadino del Novecento. Alle ore 11 ci sarà un incontro-presentazione dell’evento sull’AIA alla presenza dei vertici della Coverd, di Giulio Oggioni, autore del libro sul Museo edito nel 2015 e di Massimo Bollani dell’Associazione ARTe20.
Alcune notizie sull’AIA di Verderio
Nel 1857, il conte Luigi Confalonieri, nobile milanese abitante a Verderio, diede l’incarico all’architetto, Gaetano Besia, di progettare un edificio denominato AIA di circa 650 mq, che doveva servire per scopi commerciali. Erano gli anni della grande raccolta del baco da seta, dell’accumulo del frumento, del granoturco e di altri cereali che i mezzadri di allora versavano ai proprietari per pagare l’uso delle abitazioni e delle terre. L’edificio era di un solo piano e aveva un ampio cortile rialzato, ingegnosamente costruito con lastre di granito, poggianti su muri in sasso e mattoni in modo da ricavarne dei sottostanti cunicoli per una ventilazione naturale. Questo ingegnoso cortile serviva dunque per una corretta essiccazione delle granaglie e il sistema di ventilazione garantiva l’indoramento perfetto dei chicchi, senza l’effetto della tostatura. Dal 1862 al 1962, un secolo, fu un susseguirsi di contadini che stendevano il frumento e il granoturco ad essiccare su questa AIA. Nel 1962, l’AIA cessò la sua attività a causa della scomparsa del contadino e dell’avvento dei mezzi moderni di mietitura ed essiccazione e i proprietari, la famiglia Gnecchi Ruscone, subentrata nel 1888 ai Confalonieri, la lasciò al suo destino: l’abbandono e il degrado. Fortunatamente, nel 2004, la famiglia Verderio, proveniente da Ronco Briantino, che già in paese aveva un’azienda, la COVERD, specializzata nella lavorazione del sughero per uso industriale ed edilizio, ebbe la geniale idea di acquistare l’edificio, restaurarlo con il benestare della Soprintendenza dei Beni Culturali, e trasformarlo in uffici.
Sotto il grande cortile rialzato, dopo la pulizia e lo sgombero dei detriti, venne allestito un grande Museo Contadino del Novecento nel quale sono stati raccolti moltissimi attrezzi che si usavano allora. Questo Museo Contadino del Novecento è nato da un’idea di Angelo Verderio e della moglie Ornella Carravieri, ed è dedicato a Mario Carravieri, padre di quest’ultima, che dal 2004 al 2006 si è dedicato con grande competenza al restauro degli attrezzi e degli utensili. Un lavoro prezioso di raccolta e restauro che li ha salvati dalla scomparsa e che ora tramandano la testimonianza contadina. Nel 2014, già editore da tempo della rivista “Bioedilizia” per di illustrare i loro prodotti, ebbero l’idea di preparare un libro sul Museo Contadino del Novecento che stavano allestendo nella parte sotterranea dell’AIA. Il libro è stato presentato il 9 febbraio 2015 nell’aula magna della loro proprietà, alla presenza di autorità, architetti e cittadini dei paesi vicini interessati alla grande opera di restauro dell’edificio. A maggio dello stesso anno, il libro venne presentato anche a Milano, in occasione dell’apertura dell’Expo 2015 che ebbe grande successo di partecipazione internazionale.
Il Museo Contadino è stato visitato da numerose e importanti associazioni culturali, da cittadini di vari paesi che ne hanno fatto richiesta, scolaresche di ogni grado alla ricerca della passata vita contadina dei nostri nonni. Il cortile del Museo Contadino ha aperto anche la strada a numerosi altri spettacoli tenuti all’aperto sulla grande AIA, come quello dell’estate 2010, presentato dal Gruppo Folcloristico Firlinfeu “La Brianzola” di Olgiate Molgora, che ha portato il suo spettacolo patrocinato dalla Regione Lombardia. Non sono mancati concerti musicali e anche due rappresentazioni particolari, come quelli sulla Divina Commedia “Dante, il male e il bene”, tenuti dal professore Alberto Baldrighi di Busnago. L’AIA ha ospitato anche per diversi anni l’iniziativa del FAI, per “Ville Aperte in Brianza”.