La prima cosa da sapere è che il sughero non è tutto uguale
Di questo straordinario isolante termoacustico sul mercato se ne trovano almeno tre tipi diversi.
Il primo è il sughero cosiddetto ‘commerciale’, di qualità modesta, che se è in pannelli contiene leganti chimici che ne compromettono le qualità bioecologiche e la stabilità, e se è in granuli può contenere terra o scarti legnosi.
Il secondo tipo è il sughero espanso, detto anche ‘tostato’ o ‘bruno’ per il colore scuro che assume dopo il processo di tostatura in forno. I pannelli di sughero espanso non contengono colle o additivi perché il processo di aggregazione dei granuli è svolto dalla suberina, la resina naturale del sughero, con l’azione della temperatura.
Il punto è che durante la tostatura (processo energivoro) parte del sughero va in fumo (liberando tra l’altro il pericoloso benzopirene) e il prodotto risultante è un pannello a bassa densità, leggero, fragile e caratterizzato da un cattivo odore (che spesso è camuffato con deodoranti chimici). Le prestazioni termoisolanti del sughero espanso restano buone, quelle fonoisonanti molto meno e del materiale naturale sughero resta in realtà non molto.
Il terzo tipo è il sughero denominato biondo naturale, che in granuli o in pannelli è l’unico tipo di sughero che coniuga le ottime prestazioni isolanti con le caratteristiche di un materiale bioecologico. Anche i pannelli di sughero biondo naturale sono aggregati con l’azione della sola suberina, ma con un procedimento A.F. che conserva integre tutte le proprietà originarie del sughero, compresa la densità. Nel caso dei granuli, la qualità sughero biondo naturale equivale di solito a un sughero puro senza residui legnosi (ma della qualità rispondono le singole aziende produttrici).