Gli artisti della scuola d’arte “Massimo Bollani” di Merate e il complesso dell’AIA si sono intersecati in un connubio che in questa uggiosa domenica ha attirato numerosi visitatori.
Prenotazioni esaurite per seguire le tre visite guidate da Romina Villa della Pro loco di Verderio nel corso della giornata.
AIA di Verderio
Il complesso dell’AIA, del 1863, fu costruito per conto del conte Luigi Confalonieri Strattman. A quel tempo, la struttura ospitava uffici commerciali, mentre l’AIA retrostante serviva come essicatoio per i cereali. Si tratta di un rarissimo esempio di AIA rialzata formata da grandi lastre di granito poggianti su pilastri di mattoni. Il vuoto creato sotto l’AIA permetteva la circolazione dell’aria, accorciando così i tempi di essicazione e aumentando l’efficienza dell’impianto.
In seguito, persa la sua funzione originaria, l’AIA fu sede di altre attività, fino al progressivo abbandono. Nel 2004 la famiglia Verderio, titolare della Coverd acquistò la proprietà per farne la propria sede.
Sotto il cortile dell’AIA oggi è collocato un museo dedicato alla civiltà contadina, con la presenza di numerosi oggetti e attrezzi originali.
Oltre a quasi una settantina di interessati, presente anche la Scuola d’arte Massimo Bollani di Merate che ha presentato la mostra dal titolo “Collettiva Finestate” – in presenza dei titolari della società Coverd, che ha tutt’oggi sede nell’edificio dell’AIA nonché i proprietari dell’edificio.