Isolamento acustico e bioclimatico – Coverd i maestri del sughero

Coverd, i maestri del sughero che proteggono hotel e studi tv

L’azienda è nata in Brianza nel 1984 dall’iniziativa di una coppia che aveva scoperto le potenzialità del sughero biondo. Ora il business si allarga all’arredamento.

Il Sughero biondo è una pianta che si coltiva in Sardegna e Sicilia. Coverd, azienda di bioedilizia per l’applicazione del sughero naturale nell’isolamento acustico e bioclimatico di ambienti, lo utilizza con le tecnologie più avanzate per proteggere case e antichi palazzi dal sole, dal vento e dalle rigide temperature invernali. E per insonorizzare studi televisivi o di registrazione.

Coverd ha, solo per citare qualche nome, isolato gli studi Mediaset, di Mtv, le sale di proiezione del Politecnico di Milano, stanze e Spa del Grand Hotel di Tremezzo, un cinque stelle lusso, e lo Sheraton di Como. La lista, però, potrebbe continuare con scuole, ristoranti, cinema, teatri, chiese, oratori e, naturalmente, molte abitazioni.

Ma la testimonianza diretta della storia di Coverd e dei decenni di attività, è l’AIA, ovvero l’antico essiccatoio che Angelo Verderio e Ornella Carravieri, fondatori della società, hanno voluto come sede. Costruito nella seconda metà del 1800, unico edificio di questo genere in Lombardia, e forse in Italia, l’AIA è un esempio di come l’artigianato più avanzato possa diventare testimonianza storia del territorio.

Coverd, uffici al civico 1 di via Sernovella, comune di Verderio (l’omonimia col cognome del fondatore è solo un caso) è un classico nella sotria della Brianza lecchese; terra di imprenditori dove il Dna e la passione per il lavoro non tradisce mai. Classe 1948, Angelo Verderio nasce a Bellusco (ora provincia di Monza-Brianza). Direttore commerciale di un’impresa che vende inceneritori, comincia ad occuparsi di sughero. È il 1984 quando, con Ornella Carravieri, sua moglie, Verderio decide di mettersi in proprio. Insieme fondano la Coverd, azienda per l’isolamento acustico e bioclimatico. “Usiamo il sughero biondo, quello prodotto in Italia – sottolinea Angelo Verderio – il nero quello trattato, arriva invece dall’estero”.

“Da oltre trent’anni – precisa Diana (nella foto con il padre), la figlia, responsabile del prodotto, direttore dell’azienda col marito Massimo Murgioni, manager della divisione acustica ed energetica – utilizziamo il sughero naturale per isolare ambienti, pavimenti, pareti e soffitti. Gli impieghi sono molteplici. Certo per realizzare i nostri progetti impieghiamo le tecnologie più avanzate. Siamo un’azienda in grado di dare il prodotto chiavi in mano, nonché di offrire consulenze tecniche specifiche e fornire materiali”. All’azienda brianzola, è stato affidato, per esempio, l’isolamento acustico e termico del palazzo in cui si tiene il festival del cinema di Locarno, in Svizzera, nonché il Rolling Stones, discoteca milanese ora chiusa.

Angelo Verderio è stato anche consulente per l’acustica al primo concerto che Vasco Rossi terrà a San Siro e a quello di Eros Ramazzotti all’Arena di Milano. Ma è con Toto Cotugno, per il quale insonorizzerà tre sale di incisione che Verderio ha capito come il talento più importante dia la capacità di ascoltare e interpretare i suoni. A spiegarci i nuovi progetti è la dottoressa Diana. “Il sughero – sottolinea – è un materiale ideale per proteggere gli ambienti, tanto dal caldo quanto dal freddo, nonché per assorbire i rumori molesti. Traspirante, consenteil ricambio atmosferico, evitando la formazione di muffe e umidità. È anche poco costoso. Le materie prime sono italiane al cento per cento. Dal 1989 siamo anche editori di “BioEdilizia”, rivista ora online, punto di riferimento per chi opera nel settore”. Ultima novità i quadri fonoassorbenti e l’arredamento in sughero: sedie, sgabelli (curiosi quelli a forma di tappo) tavoli che già si vedono in bar e ristoranti. Nella sede Coverd sono all’ingresso. Ti siedi e guardi la copia di un Caravaggio. Niente male davvero.

Il caso Quando la sede è un pezzo di storia

L’AIA, ora sede di Coverd, è un raro esemplare di essiccatoio naturale. Registrato al catasto nel 1863 come edificio rurale della vicina Villa Confalonieri, è stata acquistato e ristrutturato, quindici anni fa, dai Verderio. In Lombardia, è un bene unico. Affrescato anche sulle pareti esterne, dal tetto svetta un curioso comignolo ottagonale in rame, stile arabeggiante. L’edificio si affaccia su un’aia di 640 metri quadri costituita da enormi lastre di granito bianco di Montorfano, inclinate verso sud in modo da impedire il ristagno dell’acqua piovana.

Sotto l’AIA si trovano sette cunicoli spaziosi, separati da muri di pietra e pilastri di mattoni studiati per garantire una perfetta aerazione grazie al vento che penestra dai lati aperti. Il piano terreno è stato ampliato e destinato ad uffici. Sulle pareti sedici grandi riproduzioni (tele ridipinte) del Caravaggio. Anche i mobili sono di fine Ottocento. L’essicatorio è diventati invece un “Museo contadino del Novecento“. Raccontato anche in libro, inserito nei percorsi museali della provincia di Lecco, l’AIA di Verderio viene ora visitata dalle scuole del territorio e del Milanese.

Nel 2015, durante i sei mesi di apertura a Milano di Expo 2015, il museo di via Sernovella era tra le location artistico-ambientali dove accompagnare i visitatori dell’Esposizione. Nel dicembre 1943 aveva accolto i Milla, famiglia di ebrei milanesi, fuggiti da Milano per le persecuzioni in conseguenza alle leggi razziali emanate dal fascismo nel 1939. Arrestati per delazione, i Milla morirono nel campo di sterminio di Auschwitz. Il 24 gennaio una pietra d’inciampo li ricorderà a Milano e Verderio.

Gli esempi di un successo

Solo per citare alcuni nomi Coverd ha isolato gli studi Mediaset, quelli di MTV, le sale di proiezione del Politecnico di Milano, le stanze e la spa del Grand Hotel di Tremezzo, un cinque stelle lusso, oltre a quelle dello Sheraton di Como.

aia verderio