Criteri Ambientali Minimi: il sughero biondo è un materiale di origine naturale e rinnovabile conforme ai requisiti CAM

Prodotti per l’isolamento termico SoKoVerd.LV, SoKoVerd.XL, SoKoVerd.AF, SugheroLite – pannelli per il trattamento acustico di ambienti SoKoVerd.C1 e Kontro. Tutti conformi ai requisiti CAM e quindi incentivabili al 110% come previsto dal decreto “Rilancio”.

Nel 2017, con la pubblicazione del Decreto 11 ottobre 2017 “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”, per la prima volta si è stabilito che i materiali utilizzati in ambito edile debbano rispettare alcuni criteri ambientali orientando quindi le scelte progettuale in un’ottica di sostenibilità ambientale.

sughero-pianta-albero-corteccia-3

Isolare secondo natura

I prodotti in sughero biondo naturale Coverd sono conformi ai requisiti CAM

L’ambito di applicazione del Decreto riguarda l’edilizia pubblica, ma come spesso è accaduto in passato il provvedimento pare da subito essere stato costruito in un’ottica di estensione dei criteri ambientali minimi CAM anche all’ambito privato.

Infatti, il decreto “Rilancio” prevede un consistente bonus fiscale per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche 110% ponendo però alcune condizioni progettuali, tra le quali la corrispondenza dei materiali isolanti ai Criteri Ambientali Minimi previsti nel Decreto per l’edilizia pubblica.

I prodotti SoKoVerd e SugheroLite sono completamente riciclabili, pertanto non rientrano nel ciclo dei rifiuti potendo essere riutilizzati come materia prima per nuove produzioni, e soprattutto sono materiali di origine vegetale quindi rinnovabili per eccellenza, non comportando alcun consumo di risorse.

Oggi Coverd ha predisposto specifiche dichiarazioni di prodotto in conformità alla norma UNI 14021: 2016, a garanzia della propria clientela, attestandone la consonanza ai Criteri Ambientali Minimi.

sughero-pannelli-granuli-certificazioni
sughero-pianta-albero-cortecci

Ciclo della lavorazione naturale del sughero

  • L’asportazione del sughero viene effettuata d’estate, quando la pianta è in piena attività e la corteccia si stacca più facilmente.
  • La prima volta, quando l’albero ha fra i 30 e i 50 anni, si chiama demaschiatura. La corteccia viene lasciata stagionare alcuni mesi.
  • Le decorticazioni successive avvengono con intervalli di circa dieci anni.
  • La fase successiva di lavorazione naturale del sughero è quella della bollitura, che avviene a 120 gradi per rendere sterile ed elastica la corteccia che normalmente è più rigida. Sottoposte all’azione della temperatura e alla successiva pressatura, le plance di sughero perdono il loro naturale aspetto curvo e risultano pronte per tutte le lavorazioni necessarie. Nel caso della realizzazione di prodotti per l’isolamento termico e acustico, l’ultimo passaggio vero e proprio consiste nella macinazione, che avviene in un mulino di frantumazione dedicato.
  • Questa operazione permette di ottenere un granulato biondo dalle straordinarie proprietà coibenti, caratteristica molto apprezzata nel settore edile.
  • Seguono la selezione delle varie granulometrie e il confezionamento finale.
  • Il granulato di sughero può essere utilizzato sfuso oppure pressato nei classici pannelli di sughero in diversi spessori e qualità.